DUE AEREI SULL’OCEANO
In un sogno due aerei si avvicinano sopra l’Oceano Atlantico: l’uno proviene dall’Italia, l’altro dagli Stati Uniti. Incuriositi, i piloti rallentano, gli aerei si affiancano e rimangono così sospesi nel cielo luminoso. Tutti i passeggeri si animano, incuriositi, sorpresi, ma anche divertiti; si spalancano i finestrini(!) e si scatena una ressa per vedere, per parlare, per capire, per comunicare. Si parla un po’ in inglese, un po’ in Italiano, un po’ si gesticola.
"Venite dagli Stati Uniti?"
"Certamente! E voi siete Italiani, vero?"
"Sì, ma ora siamo ansiosi di vedere finalmente il vostro Paradiso Terrestre!"
"Cioè?"
"Il vostro è un paese meraviglioso." Dicono gli Italiani; "Da voi, per esempio, la gente vive più a lungo e ormai è vicina al traguardo dell’immortalità."
"Ma cosa state dicendo?" Così replicano gli Americani. "Noi vogliamo andare a vivere in Italia proprio perché lì la qualità della vita è più alta e perché lì si vive più a lungo."
"Ma che dite?" Replicano gli italiani. "Tutto negli USA è superiore: città più grandi, edifici più alti, strade più lunghe,…"
"Sì, sì," dicono gli Americani "anche carceri più affollate: se per voi c’è un detenuto per un certo numero di abitanti, da noi, per lo stesso numero, ce ne sono otto!"
"Ma che dite?" Ormai urlano gli Italiani. "Il vostro è il paese dello strepitoso sviluppo tecnologico, della grande ricerca scientifica, del Progresso, della Speranza e del Sogno. Ormai avete sconfitto la quasi totalità delle malattie."
"Veramente", dicono gli Americani, "noi vogliamo andare a vivere in Italia dove, in genere, si contraggono meno malattie. Ma non diteci che anche gli Italiani si ammalano!"
"Eccome!"
" Anche voi Italiani conoscete forse le malattie?"
"Come no! Ormai le spese per la Sanità divorano una grossa fetta del bilancio delle Regioni e dello Stato."
"Anche voi Italiani conoscete la vecchiaia e la morte?"
"Purtroppo…, ma voi Americani?"
"Noi volevamo fuggire dagli USA per vivere eternamente nel benessere e nella felicità."
"E’ questo che volevamo anche noi Italiani!"
"Ma allora ci siamo sbagliati!" Dicono gli Statunitensi.
"Temiamo di sì", dicono gli Italiani, "ma temiamo però di essere anche noi nell’errore."
Allora con delle virate spettacolari immortalate dai satelliti e che rimarranno per sempre nella storia dell’aeronautica mondiale, l’aereo USA punta su Chicago e quello italiano su Roma. All’arrivo tutti i componenti degli equipaggi e dei due gruppi passeggeri, scendono dai rispettivi aerei in preda ad una terribile forma depressiva caratterizzata da gravi manifestazioni di autolesionismo: chi urla, chi piange, chi si strappa gli abiti, chi lancia in aria i bagagli. Sia a Chicago che a Roma due nutrite squadre composte da psichiatri, psicologi, psicoanalisti, medici generici, assistenti sociali e poliziotti cercano di portare le prime cure e di fornire l’assistenza necessaria a salvaguardare l’incolumità delle persone, ma anche l’integrità delle attrezzature aeroportuali.
Infine mi sono svegliato in un bagno di sudore.
